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venerdì 27 luglio 2012
Piante selvatiche, il cardo dei lanaioli
Spinoso a causa degli aculei che ricoprono il fusto, il cardo dei lanaioli veniva impiegato un tempo per la lavorazione della lana. Il suo nome scientifico Dispacus fullonum - letteralmente " Placo la sete" - deriva dal greco e si riferisce alla proprietà delle foglie di costituire una sorta di calice in grado di trattenere l'acqua piovana. I fiori si schiudono in tempi diversi lungo il capolino che appare così sempre attraversato da una o più bande violette. Arriva fino a 2 mt di altezza e se ne utilizzano le radici essiccate. Ha proprietà diuretiche e depurative, aiuta la sudorazione ed è ricco di sali minerali.
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