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venerdì 18 novembre 2016

Come coltivare l'uva spina rossa


E' un'uva spina speciale dai furti rosso scuri particolarmente golosi e dolci.  Si raccoglie a luglio ed è ottima per la preparazione di dolci, per al loro decorazione, a frutto intero o in gelatina, ma può essere consumata in macedonia.


Per una coltivazione ottimale si raccomandano terreni leggeri, ben drenati e una esposizione al sole, o al massimo mezza ombra. Può essere coltivata come cespuglio singolo o per la  realizzazione di golose bordure. L'effetto decorativo visto, l'intensità cromatica dei suoi frutti, è sempre assicurato. 

La sua altezza arriva a circa un metro, ma può essere tenuta potata sui 50 cm. Se decidiamo di piantarne più esemplari ricordiamoci di mantenere tra le singole piante  una distanza minima di 60//70 cm per consentire loro di prosperare in  cespugli rigogliosi.

domenica 30 ottobre 2016

Come coltivare il cactus di Natale per una fioritura da festa

Arriva dal Brasile dove vive come pianta spontanea, apprezzata per la sua abbondante fioritura che
coincide con le feste natalizie, è stata importata in Europa con grande successo diventando a pieno titolo una pianta delle feste, tanto da essere ribattezzata il cactus di Natale. Il nome ricorda la sua appartenenza alla famiglia delle Cactaceae, il suo nome scientifico è Shlumbegera. E' una pianta che ama i luoghi luminosi, ma non la luce diretta del sole.

In inverno, va trattata come una normale pianta esotica d'appartamento, d'estate può essere messa in giardino o sul terrazzo in una angolo un po' ombreggiato. Una volta riparata in casa è importante tenerla a debita distanza  dalle correnti d'aria e dal riscaldamento. Per avere un'abbondante fioritura la temperatura dovrà essere sui 20 gradi, la pianta sopravvive anche a temperature più basse ma fiorisce abbondantemente solo nelle condizioni ottimali.

Il terreno deve essere annaffiato poco alla volta senza ristagni, mantenendo comunque una buona umidità. Se proprio vogliamo renderlo a suo agio sarà bene munirsi di spruzzino, la chioma apprezzerà. 

Se faremo un buon lavoro, questa piantina, all'apparenza delicata,  potrà fiorire di anno in anno accompagnandoci nei nostri Natali per quasi un trentennio. 

Si                                                         No
Piccole annaffiature                            Ristagno di acqua
posizione luminosa                             in pieno sole
in posizione  riparata                          vicino  a correnti d'aria o fonti di calore
concime durante la fioritura                alla portata di bambini e animali, può essere tossica




sabato 29 ottobre 2016

Luoghi incantati, foreste galleggianti

C'è una città dove gli alberi galleggiano in mezzo al mare trasformando la superficie dell'acqua in un bosco animato. Succede nel porto più grande d'Europa,  quello di Rotterdam, e gli alberi protagonisti dell'esperimento sono Olmi Olandesi, appositamente selezionati per questa installazione che va be oltre i giardini pensili di babilonia, colonizzando col verde anche le acque del mare. L'idea in sé è semplice: creare delle oasi di terra galleggianti, realizzate con boe dismesse del Mare del Nord, e sistemarvi degli alberi in grado di resistere al continuo incalzare delle onde.
Il risultato è surreale, quasi una rivisitazione degli ancestrali concetti di terra e mare. Non a caso dietro il progetto vi è la mano di un artista, il colombiano Jorge Bakker per conto della Bobbing Forrest. Hanno collaborato la società Mothership, la Rotterdam University e la Delft University of Technology. 


Ma Rotterdam non è l'unica città ad avere una foresta galleggiante. A Sydney, nell baia di Homebush si trova un relitto trasformato in una foresta di mangrovie. Al contrario della foresta galleggiante, in questo caso non vi è la mano dell'uomo dietro il progetto. E' stata la natura a riappropriarsene. Dopo aver servito durante la seconda guerra mondiale come cargo per il trasporto del carbone per il Commonwealth era stata abbandonata al suo destino negli anni '70, diventando una nave fantasma. 

venerdì 28 ottobre 2016

Frutti antichi, Coltivare la mela renetta rugginosa

Tra le varietà di mele antiche che si possono coltivare, la Mela Renetta Rugginosa, in foto, può rivelarsi un'ottima scelta. Il sofisticato colore tabacco della buccia, la rende un frutto particolarmente elegante che ci permetterà di comporre un cestino di frutta molto raffinato. Ma la particolarità di questo frutto non si ferma all'apparenza, la polpa ha un sapore particolare che ricorda un po' anche le noti dolci della pera. La polpa invece è compatta e succosa. Si tratta di un frutto antico quindi estremamente rustico e di facile coltivazione. Si raccoglie ad ottobre e si conserva per lungo tempo.
Da non confondere con un'altra varietà antica tipica della toscana ovvero la Mela Rugginosa della Valdichiana la cui buccia gialla è screziata.

sabato 16 aprile 2016

Come coltivare la Perla di Norimberga variegata, la più bella delle piante grasse

dalle multiple sfumature, che degradano dal violetto delle estremità al rosa e al verde delle foglie, la Echeveria Perla di Norimberga Variegata unisce alla bellezza del suo portamento  a rosa, tipico delle Echeverie, un colore che lascia a bocca aperta anche i collezionisti.
Un vero tesoro che necessita però di poche cure, basta offrirle una posizione soleggiata e al riparo dal gelo e dal vento e fornirle un terriccio per piante grasse, facendo attenzione a somministrarle la giusta quantità d'acqua. 
In foto due varietà di Perla di Norimberga, a destra il rosa della variegata.

venerdì 15 aprile 2016

Quali bulbi sono da piantare a primavera


Se in autunno abbiamo fatto un buon lavoro, di questi tempi  ci staremo godendo una bella fioritura di tulipani e iris, narcisi, e giacinti, ma non è tempo di rilassarsi. Anzi è il momento di piantare i Bulbi primaverili che ci accompagneranno con la loro fioritura lungo l'estate.
Ecco quindi un'elenco dei bulbi più belli da piantare a primavera.

  • Dalia: vanno sistemate in pieno sole o semi ombra, in un terreno ricco da concimare regolarmente per ottenere una ricca fioritura. I bulbi vanno posizionati in profondità a 15 cm, lontano dai venti. La loro crescita può essere aiutata con l'impiego di tutori.
  • Fresia: Ama terreno soffice e drenato e un'esposizione luminosa al riparo dai venti, Va annaffiata in piena vegetazione ogni 2/4 giorni in base alla temperatura. Non sopporta temperature basse al di sotto dei 10 gradi.
  • Giglio: va messo a dimora in una zona luminosa, esposta ai diretti raggi del sole per almeno sei ore al dì. La sua coltivazione è molto semplice e richiede solo un minimo riparo dal vento.
  • Gladiolo : fiorisce per circa due settimane, va interrato a 10 cm di profondità. meglios e piantati in una posizione riparata dal vento e in un terreno ben drenato.Amano un'esposizione soleggiata. Per mantenersi eretti necessitano talvolta di tutori. Fioriscono in media a 10 settimane dalla messa a dimora.
  • Mughetto : va piantato in ombra, nel sottobosco, avendo cura di lasciare una decina di cm tra un bulbo e l'altro. Non teme né il freddo né il gelo. Non importa annaffiarlo. Il terreno deve essere drenato.

In foto le coloratissime Dalie, da dissotterrare in autunno e riporre al buio in un luogo asciutto per poi ripiantarle la primavera successiva. Lo stesso vale per la Fresia, il Giglio e il Gladiolo. Il mughetto invece sopravvive anche in inverno. 
Trucco: per avere fioriture multiple scaglionare la messa a dimora di una stessa specie a distanza in più fasi a distanza di una settimana l'una dall'altra.

giovedì 3 marzo 2016

Coltivare una pianta volante, dal Giappone il bonsai antigravità


L'idea di un Air Bonsai è partita dal crowdfunding ed è subito stata un successo. Una pianta in miniatura che volteggia nell'aria, in una danza che sfida le leggi della gravità. 

L'Air bonsai è composto di un kit che comprende una sorta di piedistallo contenente un magnete e una piantina inserita in una pietra lavica tonda oppure una spugna ricoperta di muschio contenente il magnete.
La manutenzione non è complessa, si tratterà soltanto di annaffiare a piccole dosi permettendo alla piantina di assorbire l'acqua somministrata senza trasbordare liquido in eccesso. 


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