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martedì 17 luglio 2012

Dai roof garden di NY ai giardini pensili: il verde trasloca in città


Le rose sbocciano sui tetti come nel deserdo. Ricordate i giardini pensili di Babilonia? Non se ne è trovata traccia archeologica  eppure delle terrazze fiorite costruite intorno al 590 a.C. da Nabucodonosor II -per alleviare la nostalgia della moglie Amiti per la Persia -  gli antichi  hanno decantato le meraviglie. Una nostalgia, quella per il verde, che accomuna oggi gli abitanti delle grandi città.
E d'altra parte chi non desidererebbe ritagliare nel proprio menage metropolitano uno spazio di verde relax? Così da Tokio a New York ( fino a Milano) sulle grigie terrazze spuntano alberi e tappeti erbosi. In certi casi persino un laghetto. I vantaggi? Estetici e pratici: maggiore isolamento termico, minore inquinamento, più silenzio: le piante assorbono i rumori. Ecco perché talvolta il verde è anche usato solo come copertura sui tetti spioventi. La realizzazione di questi giardini deve essere affidata però a professionisti perché deve fare i conti con la struttura portante dell'edificio - richiede un permesso edilizio- e con le problematiche relative all'impermeabilizzazione delle superfici.
Per chi non abbia troppi soldi da spendere c'è sempre la soluzione low cost: grandi vasi e magari un gazebo. A volte basta davvero poco per trasformare un angolo insignificante in un grazioso rifugio da condividere con gli amici più cari!

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