Dimensioni ridotte (fino a 2mt di altezza) e fruttificazione abbondante. Il pesco nano nelle sue numerosi varianti (dal Calipso al Didone) offre la possibilità di raccogliere frutti autoprodotti in piccolissimi spazi. Dopo l'innesto sono necessari due anni prima che inizi a fruttificare. Vanno eseguite puntuali potature perché i rami cominceranno presto ad infittirsi, rischiando di inficiare la produzione dei frutti. Ogni anno spunteranno, infatti, numerosi nuovi rametti i cosiddetti rami anticipati sui quali spunteranno le gemme delle foglie e dei frutti. Bisognerà quindi opearre delle potature (tagli di ritorno) sui rami produttivi (branchette) e sfoltire i rami nuovi.
In vaso sarà necessario effettuare puntuali annaffiature nei periodi più caldi.
La concimazione è molto importante e va effettuata preferibilmente a primavera. Si possono utilizzare concimi organici come il letame o lo stallatico (in vendita in qualsiasi negozio di piante) che andrà integrato con prodotti ricchi di minerali. Un'altra operazione importante è la prevenzione delle Bolla del Pesco, che va ripetuta ogni anno con due irrorazioni di verderame a fine autunno e in febbraio.
Foto pesco nano in fiore
Salvare i frutti del pesco nano dalle lumache
Foto, primi frutti
Foto pesco nano in fiore
Salvare i frutti del pesco nano dalle lumache
Foto, primi frutti
Gli alberelli da frutto nani sono molto belli anche per la loro fioritura che li fa assomigliare alle specie ornamentali.
RispondiEliminaIl pesco nano a fine marzo aprile diventa una nuvola rosa per i tanti piccoli fiorellini che porta che naturalmente a tempo debito si trasformeranno in dolci frutti.
Fiorisce precocemente anche se per far maturare i frutti occorre che la pianta sia adulta.
Riccarda
www.ortopertutti.com
Ciao Riccarda, grazie per aver visitato il mio blog che mi piacerebbe diventasse uno spazio per scambiarsi opinioni, commenti e segnalazioni.
EliminaUn saluto
Non ho capito come effettuare le potature e secondo quali criteri scegliere i rami da tagliare
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