Se esiste una pianta indicata per la coltivazione in vaso questa è senz'altro il mirtillo nella sua variante gigante - Vaccinium Corymboscum- perché esige condizioni di terreno particolari che ne rendono la coltivazione in pieno campo difficoltosa. Anzitutto è una pianta "acidofila" che ama le terre acide -ph 5- e sciolte. Necessita inoltre di essere annaffiata con acqua priva di calcare e purtroppo molte delle nostre fonti ne sono ricche, come dimostra la macchinetta del caffè che puntualmente si intasa... La soluzione migliore diventa quindi la coltivazione in vaso, usando torba e fertilizzante ad hoc (per piante acidofile) e raccogliendo dell'acqua piovana per le annaffiature.
La posizione: ideale la mezzombra perché il mirtillo gigante, a differenza di altri similari, necessita del sole per proliferare. Le potature vanno eseguite seguendo lo sviluppo della pianta, all'incirca dopo 2 o tre anni dal primo travaso vanno diradati i rametti.
Dovremo lasciare alcuni polloni - quei rami che partono dal fusto centrale alla base della pianta- per favorire la crescita di nuove piantine che col passare del tempo andranno a rinnovare la genitrice. La pacciamatura è fortemente consigliata e deve essere uno stato consistente, sia di corteccia che di segatura.
Dovremo lasciare alcuni polloni - quei rami che partono dal fusto centrale alla base della pianta- per favorire la crescita di nuove piantine che col passare del tempo andranno a rinnovare la genitrice. La pacciamatura è fortemente consigliata e deve essere uno stato consistente, sia di corteccia che di segatura.
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