Dopo i giardini pensili sul tetto, la nuova tendenza a New York è quella di realizzare spazi verdi verticali, da parete, i cosiddetti green wall. Se qualche tempo fa sembravano una novità, oggi i progetti urbani si moltiplicano, dagli Usa fino in Europa. Eccone due che mostrano le potenzialità (non solo estetiche) dei giardini da facciata.
Un esempio è quello dello Sheraton di Denver che in occasione dell'annuale conferenza sul giardinaggio ha deciso di far realizzare una parete verde col proprio logo da Jordi Serramia Ruiz, un nome in fatto di giardini verticali. Punti di forza? Le piante sono state scelte tenendo conto del clima e preferendo quelle a bassa manutenzione e hanno trasformato il logo verde in un punto di attrazione dell'hotel.
A Londra è, invece, stata da poco inaugurata la parete verde più grande della city su un'intera facciata - 350 mq di superficie e 21 mt di altezza- del Rubens at The Palace Hotel. Per realizzarla ci sono volute 10 mila piante e 16 mila tonnellate di terra.
A progettarla è stato Gary Grant di Green Roof Consultancy, con un obiettivo ambizioso: riuscire a ridurre le inondazioni che colpiscono il quartiere Victoria. Il progetto prevede un sistema di irrigazione che sfrutta l'acqua piovana con enormi serbatoi di raccolta in grado di accumularne fino a 10mila litri. Non solo. Gli altri effetti positivi promessi dalla parete- sulla cui superficie sbocceranno oltre 20 specie vegetali tra cui crochi, ranuncoli e fragole- sono il miglioramento dell'aria grazie alla capacità del verde di trattenere le polveri sottili e metabolizzare l'anidride carbonica, l'isolamento termico e acustico.
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