Da non confondere con la fitodepurazione delle acque che avviene tramite microrganismi, a cui le piante non fanno altro che fornire l'habitat in cui proliferare, la scienza sta studiando una nuova frontiera per la decontaminazione dei suoli.
Ovvero la capacità di alcune specie vegetali di assorbire e trattenere al loro interno alcuni tipi di metallo. Si chiamano iperaccumulatori e spesso sono piante piuttosto comuni.
Ecco alcuni esempi:
- Alysso può trattenere fino all'1% di nickel, duecento volte la dose letale per altre piante.
- Thlaspi caerulescens - una specie di cavolo selvatica, attualmente la più studiata in laboratorio per la sua capacità di crescere in ambiente chiuso- trattiene nickel cadmio e zinco
- Acacie ed Eucalipti catturano lo zinco. Un esperimento è in corso per bonificare un'area di Crotone
Le applicazioni future di questa ricerca spaziano dal campo alimentare dove si potrebbero colmare carenze, alla bonificazione dei suoli, fino ad un metodo innovativo di estrazione dei metalli.
Nessun commento:
Posta un commento