Arancio intenso, praticamente rosso, il mais Marano è tipico del vicentino, del paese da cui prende il nome. Dalla sua farina si prepara una polenta che costituiva il piatto principale di questo frammento di veneto.
La selezione della varietà iniziò nel 1890 quando Antonio Fioretti incrociò, impollinando l'uno con l'altro, un mais locale, precoce e poco produttivo con una pannocchia tipica di Rettorgole di Caldogno, il cosidetto Pignoletto d'oro. Si trattava di una qualità ancora più colorita, ma tardiva. Ne sortì un mais migliore, ma ancora poco produttivo. Fioretti cominciò allora a selezionare le piante più promettenti che avessero prodotto almeno due pannocchie. Il risultato di molti anni di selezione fu un raccolto soddisfacente e precoce da mietere nella prima decina di settembre.
La coltivazione però si perse nel dopoguerra con l'introduzione di ibridi americani.
Nel '99 come per molti prodotti locali, anche per il granoturco di Marano è nato un Consorzio di tutela per la riscoperta di questa coltura e una cooperativa per la sua commercializzazione.
Caratteristiche: pannocchie piccole e allungate, a cilindro, di un colore intenso rossiccio con il tutolo sottile.
Con la farina si può preparare la tradizionale "polenta di maranélo" sofficie e dal sapore intenso.