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sabato 6 settembre 2014

Coltivare frutti antichi la Mela Limone di Casina e la Mela Limoncella

Averle nel proprio frutteto significa rievocare la tradizione, e prolungare l'esistenza di frutti rari, quasi scomparsi, recuperati da quelle poche  piante sopravvissute nei  vecchi giardini abbandonati o nei frutteti conventuali.

Mela Limone di Casina

Il nome deriva dalla zone in cui questa antica varietà di mela è stata ritrovata, in provincia di Reggio Emilia da Maioli.  Ha un sapore leggermente acidulo e una polpa molto croccante.  Si raccoglie in ottobre e si conserva per buona parte dell'inverno. E' ottima per preparare squisite mele cotte o torte. Da non confondere con la Mela limoncella, simile ma di pezzatura minore.

Mela Limoncella

Mela tipica del centro e del sud Italia è ancora presente in Abruzzo e Campania. Ha una forma
allungata ed è di piccola pezzatura. Molto rustica si adatta a zone con terreni inospitali e resiste alle gelate di primavera poiché fiorisce a stagione avanzata.
Ha una buccia gialla lentigginosa assai fragrante con una polpa acidula e  croccantina. Si conserva a lungo, fino a marzo. Ottima per la coltivazione in una zona collinare e di montagna.

giovedì 4 settembre 2014

Coltivare il corbezzolo nano

Bello come un corbezzolo, ma di ridotte dimensioni che ne consentono la crescita anche su un piccolo terreno o addirittura in vaso, l'Arbustus Unedo Compacta è una specie naturale
che riduce la scala dell'albero di circa la metà. Se un corbezzolo normale può raggiungere  4 metri di altezza, questo alberello si manterrà sui 2 mt. Per il resto è del tutto simile all'originale, non fosse per una fioritura leggermente anticipata.
Ecco come coltivarlo:

1) Terreno: la parola d'ordine qui è drenare, perché non tollera i ristagni d'acqua. Deve essere inoltre ben concimato.
2)Esposizione:  ama le posizioni soleggiate e un poco riparate dal freddo, non esporre al vento.
3)Fioritura: autunnale da ottobre a novembre. I fiori sono campanelle riunite a grappoli dalle tonalità bianco e rosa.
4)Frutti: maturano l'anno successivo. Sullo stesso ramo possono esserci fiori e frutti contemporaneamente.
5) Temperatura minima: -15 C. Si consiglia di riparare nei primi anni di impianto. Se in vaso di accostarlo a un muro al riparo dai venti durante i mesi più freddi.

mercoledì 3 settembre 2014

Coltivare cavoli cinesi

Sono due i cavoli cinesi che si stanno diffondendo sulle nostre tavole e che varrebbe la pena coltivare nel proprio orto (se abbiamo la fortuna di possederne uno) perché sono ortaggi precoci, dal ciclo produttivo di poco più di un mese. Eccoli in breve.

Cavolo di Pechino (Brassica Pekinensis)


dal sapore dolce e deciso ha foglie lunghe che chiuse a cespo gli conferiscono una forma ovale, simile ad una lattuga. Ne fanno parte trenta differenti varietà.
Le sue foglie sono spesse di un colore che va dal verde chiaro all'esterno fino al bianco.
Nell'orto: si coltiva da marzo a settembre  e si raccoglie a 55 giorni dalla messa  a dimora delle piantine già germogliate. E' una pianta resistente e rustica di facile coltivazione.
Proprietà: acido folico, vitamina A, vitamina C, Potassio.
Consumo: crudo in insalata, marinato, o cotto in minestre o per insaporire seconde portate.

Cavolo Pak-Choi

E' una varietà del cavolo di Pechino. A vederlo pare una bietola, ma è un vero e proprio cavolo, ha un sapore delicato  leggermente amaro che piace anche  a chi non ama questo ortaggio. E' facile da coltivare ed è  il più precoce di tutti perché matura in una quarantina di giorni.
Proprietà: è ottimo per reintegrare vitamine e sali di cui è ricco.
Consumo: crudo se a foglia tenera, per preparare soffritti, frittate,, zuppe pasta e secondi le foglie più vecchie.
Coltivazione: si seminano dalla primavera all'autunno. In semenzaio o in piena terra. Si possono mangiare le foglioline già dopo quindi giorni. Le piantine vanno poste al sole o semiobra e vanno regolarmente annaffiate.

Vedi anche  Coltivare cavolfiori arancioni, verdi e viola, i colori della salute

lunedì 1 settembre 2014

Scoperta una nuova orchidea

Giallo zolfo è  il colore di una nuova specie di orchidea scoperta nel Parco Naturale di Otranto da due studiosi salentini. Roberto Gennaio e Piero Medagli.
La nuova specie, ibrido di due orchidee spontanee ( Ophrys corsica e Ophrys lutea)  è stata battezzata Ophrys x sulphurea.
Molto simile alle due specie originarie, si distingue per la forma a sigaro e per i lobi incurvati a toccarsi.
In foto l'esemplare ritratto dallo scopritore ed esperto Roberto Gennaio.



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