Si prende una pentola, si ricoprono le castagne con acqua fredda e si mettono sul fuoco lasciandole bollire a lungo.
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mercoledì 31 ottobre 2012
Castagne bollite, le ballotte buone al naturale
A fine pasto, al posto di un frutto o di un dessert si possono gustare le castagne bollite. E' un modo per assaporarle autentiche, ed è incredibile come il sapore cambi a seconda che siano messe sul fuoco con la buccia o già pulite.Queste ultime sono più dolci e tendono a sbriciolarsi. Quelle cotte intere, invece, mantengono un gusto meno zuccherino e una consistenza farinosa che si scioglie in bocca. Per la bollitura, lunga e paziente, è meglio evitare tegami in ferro. Alcuni arricchiscono l'acqua con vino, semi di finocchio o sale, a seconda delle zone, ma il consiglio è di provarle senza aggiunte.
Si prende una pentola, si ricoprono le castagne con acqua fredda e si mettono sul fuoco lasciandole bollire a lungo.
Si prende una pentola, si ricoprono le castagne con acqua fredda e si mettono sul fuoco lasciandole bollire a lungo.
sabato 27 ottobre 2012
Foto, pero nano in vaso: tempo di raccolta
Tempo di raccogliere!!! Quest'anno il pero nano ha fatto il suo dovere portando a termine la maturazione di qualche frutto. I fiori promettevano una raccolta migliore, ma proprio quando stavano già trasformandosi in piccole pere c'è stata una settimana di forte vento che ne ha fatte cadere molte. La pianta è giovane e il fatto che sia riuscita a portare a maturazione qualcosa, anche in condizioni avverse, è un ottimo risultato!!!!
giovedì 25 ottobre 2012
Foto, ravanelli dimenticati
Può succedere di trovare in giardino degli ortaggi dimenticati e mai raccolti! E' il caso di questi ravanelli scovati nel corso di una revisione autunnale. Alcuni sono cresciuti molto, come difficilmente se ne vedono in giro: una curiosità perché per esser buoni vanno raccolti giovani. Altre piante hanno fatto addirittura i fiori.
martedì 23 ottobre 2012
Castagno, l'albero del pane tra storia e leggenda
Una pianta "benedetta", donata da Dio agli uomini perché se ne cibassero nei momenti di carestia. Secondo la tradizione è il castagno l'albero del pane. Un tempo, infatti, dai suoi frutti brumiti i contadini traevano sostentamento per tutto l'inverno, quando i campi innevati erano a riposo. E anche laddove, in montagna, l'agricoltura stentava, a soccorrerne gli abitanti c'era la castagna. Essiccata in ballatoi in legno e sasso, costruiti nel bosco, da essa si ricavava, e si ricava tutt'oggi, una preziosa farina, ottima per la preparazione di piatti salati, dolci e polente. Ma i frutti sono è deliziosi anche appena colti, arrostiti sulla fiamma viva o lessati, con la buccia o senza (Pelati) che anticamente costituivano un primo piatto.
Secondo i botanici il castagno è arrivato in Europa in tempi antichi, già nel V sec. a.C. dal vicino Iran. Si è così diffuso nel vecchio continente, proliferando laddove le condizioni climatiche e le caratteristiche del terreno erano più favorevoli. Ama i terreni ricchi di silicio e poveri di calcare, ben drenati, ricchi e accoglienti per le proprie radici. Ha una crescita lenta e può vivere più di mille anni. Tornando alla leggenda vi si trova anche la spiegazione per il riccio, l'involucro spinoso che custodisce i frutti: sarebbe un artificio diabolico per impedire alla stirpe di Abele di cibarsi del frutto divino. Ma fu ancora il Signore a intercedere per l'uomo, segnando il riccio che subito si aprì a croce.
venerdì 19 ottobre 2012
Coltivare zucche nane, la Birne Bicolor
Questa davvero non sembra una zucca. Pare piuttosto un limone innestato su un cocomero. O una pera, maturata per metà. Invece è proprio una zucchetta ornamentale che può raggiungere i 12 cm di lunghezza. Viene dagli Usa e non è commestibile.
come al solito si pianta tra aprile e maggio e dovrebbe germinare in una decina di giorni. La posizione? sole, massimo semiombra. Acqua e concime.
Coltivare zucche ornamentali: LA BIANCA BABY BOO
Coltivare zucche ornamentali: LA BIANCA BABY BOO
giovedì 18 ottobre 2012
Foto, rose in autunno
Con le piogge autunnali le rose hanno cominciato a rinverdire e sbocciare. L'estate è stata molto calda e nonostante le regolari annaffiature avevano perso un po' di foglie. Ma eccole di nuovo nel loro splendore, prima del riposo invernale. La potatura dei fiori sfioriti ha dato i suoi frutti!
- Come piantare una rosa
- Due antipidocchi naturali
- Come piantare una rosa
- Due antipidocchi naturali
martedì 16 ottobre 2012
Coltivare zucche nane ornamentali, la bianca baby boo
Immaginate la ringhiera del terrazzo, oppure un graticcio appoggiato al muro, con palloncini colorati di una decina di centimetri che spuntano dal verde. L'idea non mette subito allegria?
Per realizzarla basta comprare una bustina di zucche ornamentali, ce ne sono di tanti colori e forme, prendere una conca capiente, una spalliera o un graticcio, anche realizzato artigianalmente, e piantare i semi in un angolo soleggiato.
La semina va fatta per tempo, a fine aprile-dopo i ghiacci invernali. Le piante vanno curate durante l'estate come un qualsiasi vaso di fiori: annaffiando regolarmente e, soprattuto, avendo cura di non bagnare mai le foglie.
Le zucche ornamentali spesso non sono commestibili, ma dopo aver abbellito il terrazzo possono essere utilizzate per composizioni, non solo per la festa di Halloween.
La bianca Baby boo, invece, è anche commestibile, può essere riempita per piatti speciali.
Ad Halloween viene utilizzata come versione fantasma della classica zucca per il suo colore. E' una pepo, semi-arrampicante, matura in un centinaio di giorni e i suoi frutti si conservano per circa tre mesi.
Altre ornamentali: LA BIRNE BICOLOR
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Altre ornamentali: LA BIRNE BICOLOR
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mercoledì 10 ottobre 2012
Foto, fungo porcino
Ecco un fungo porcino pronto da friggere. Il gambo sarà ottimo da seccare al sole, il cappello, invece, potrebbe anche finire su un bel filetto!
martedì 9 ottobre 2012
Carote nere purple carrot, il gusto del benessere
Più che una novità la carota nera è una riscoperta perché la varietà più antica di questo ortaggio è probabilmente scura, parola di scienziati.
Furono gli olandesi, nel 1500 a privilegiare quella arancione, in onore del re Guglielmo d’Orange.
E visto che erano proprio loro i maggiori esportatori di semi soppiantò presto le altre varietà. Oggi la purple carrot è riapparsa sugli scaffali di molti supermercati e a provarla ci si accorge
subito che rispetto a quelle arancioni è molto più saporita.
Non solo: pare essere un concentrato di vitamine e antiossidanti coi suoi antociani che difendono dai radicali liberi e che proteggono i capillari.
mercoledì 3 ottobre 2012
Tempo di seminare: il papavero della california
Coloratissimo, il papavero della california è l'ideale per bordure fiorite che durino da giugno a settembre. Si compra in bustina e va piantato a settembre/ ottobre, mesi che consentono una resa migliore rispetto a quelli primaverili. Non sopporta il freddo e talvolta se germina prima del gelo viene sciupato. Una soluzione potrebbe essere quella di riparare il terreno sul quale si è seminato. E' una erbacea perenne originaria del Nord America, tappezzante anche se spesso viene coltivata come annuale, sempre in terreni ben drenati. Le foglie, eleganti, si innalzano fino a 50 cm.
martedì 2 ottobre 2012
Zenzero: un rizoma, tanti usi
Dolce o salato. Candito o essiccato. Lo zenzero è un must della cucina cinese dove si utilizza da secoli. La pianta, di cui si consuma il rizoma carnoso, è originaria dell'India e dell'Asia. Ha fusti che arrivano fino al 1,50 cm di altezza.In Europa è usato fin dal Medioevo per le sue proprietà. Ha un sapore piccante e pepato utilizzato oggi come aroma di alcune famose bibite. Si può consumare crudo: in questo caso vanno acquistati rizomi giovani e freschi, quelli più sviluppati, invece, sono adatti da essiccare.
Lo zenzero è considerato uno stimolante e uno stomachico, capace di calmare la nausea. E' anche l'ingrediente base di antiche ricette anti-raffreddamento. A seconda che si consumi crudo o cotto ci sono alcune controindicazioni. E'sconsigliato , ad esempio, mangiare zenzero crudo in presenza di infiammazioni allo stomaco.
lunedì 1 ottobre 2012
Il pistaccchio più buono? Quello verde di Bronte
Il pistacchio (greco Pistàkion) è una pianta antica, citata anche nell'Antico Testamento, originaria del Mediterraneo (Persia, Turchia) dove ancora oggi è coltivata.
La pistacchiera di Bronte si trova sulle rocce laviche. I frutti, prodotti secondo tradizione, sono esportati in tutto il mondo. E sono diventati l'ingrediente base di piatti esteri: dolci e salati: dalle salse per cacciagione realizzate in Germania al cioccolato e pasticcini di Svizzera e Belgio. Sono considerati infatti prelibati per le caratteristiche organolettiche che li differenziano dai pistacchi coltivati in altre aree siciliane (Caltanissetta, Agrigento) o estere (Grecia, California, Argentina, Turchia). E oggi sono molto richiesti anche dal Giappone.
Una coltivazione rispettosa della natura.
Gli alberi della piastacchiera di Bronte subiscono solo i trattamenti strettamente necessari alla sopravvivenza: non vengono concimati nè irrigati e anche le potature sono limitate all'asportazione dei rami secchi e delle gemme sviluppate nell'anno di riposo.
Gli alberi della piastacchiera di Bronte subiscono solo i trattamenti strettamente necessari alla sopravvivenza: non vengono concimati nè irrigati e anche le potature sono limitate all'asportazione dei rami secchi e delle gemme sviluppate nell'anno di riposo.
La raccolta avviene una volta ogni due anni, da fine agosto a inizio settembre.
Frutto: allungato e di colore verdognolo con cuticola violacea.
Riconoscimenti: al Pistacchio di Boronte è stato conferito il marchio italiano di tutela Dop ed è stato inserito tra i cibi Slow Food.
Da provare: la mortadella coi pistacchi che unisce in un unico prodotto due sapori tipici della tradizione culinaria italiana.
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