mercoledì 29 maggio 2013

Coltivare l'Iberis per cuscini fioriti in bordure, muretti o aiuole

Con l'Iberis è facile creare bordure rigogliose simili a soffici cuscini bianchi. Si tratta infatti di una pianta molto robusta e  in grado di tappezzare in poco tempo una specifica area del giardino.
Ama i terreni drenati - anche quelli rocciosi- e non teme la siccità, anzi è bene collocarla in una zona soleggiata. Resiste anche al freddo fino  e fino  5 gradi sotto lo zero. Se le temperature scendono oltre a questa soglia però  è bene collocarla un po' al riparo, vicino a un muretto o coprirla con del tessuto/non tessuto.
La fioritura - il periodo dipende dalla varietà -   è strepitosa ed è bello ammirarne la miriade di boccioli in procinto di sbocciare tra il verde. 
Teme la cocciniglia, ma in genere è abbastanza resistente.
L'altezza- a seconda della varietà- va dai 25 ai 40 cm massimi.

Quella in foto è una Iberis snowflake, fiorisce da aprile a giugno in fiocchi bianchi per un'altezza massima di 20 cm. Si possono comprare le piantine o  i semi da piantare da maggio a settembre in semenzaio impiantandole poi in autunno.
C'è poi la Iberis pruitti che invece  è a foglia caduca. E la Iberis umbrellata che può fiorire in più colori, dal rosa al lilla al rossastro. 


sabato 25 maggio 2013

Coltivare lippia dulcis lo zucchero azteco

Dolce quasi come la stevia, ma meno conosciuto, lo zucchero azteco - alias Lippia dulcis- è una piantina perenne proveniente dal Messico e dal Sudamerica dall'aspetto ornamentale e dal gusto zuccherino.

Se ne consumano  fiori e foglie. Sia freschi, come aromatiche grazie al loro sapore mentato, per insaporire insalate, piatti arrosto o macedonie. Che  essiccati, come dolcificante a zero calorie.
L'aspetto della pianta è di per sé decorativo con foglioline lucide che, tra luglio e settembre, si riempiono di piccoli fiorellini bianchi. Non cresce oltre ai 25 cm in altezza, ma i suoi rami striscianti e ricadenti possono raggiungere anche un metro di lunghezza.
Proprietà: dagli aztechi veniva utilizzata come pianta curativa, oggi è apprezzata come dolcificante poiché non altera la glicemia.
Coltivazione: si può piantare su un terreno ben drenato e sciolto oppure in vaso, va posizionata al sole e annaffiata quando il terreno è ben asciutto per evitare ristagni d'acqua che farebbero marcire le radici. 

giovedì 23 maggio 2013

La pianta dei baci (con le labbra!)

Più esplicita di una rosa nell'indicare l'intenzione, la Psychotrica Elata,
alias Kiss plant, ha per fiori labbra rosse. Proviene dal Sudamerica - Colombia,  Costa Rica..- dove cresce spontanea nel sottobosco delle foreste tropicali.  E' una pianta che incanta non solo per il suo aspetto spettacolare ma anche perché possiede un potente allucinogeno. Rara da reperire- meglio rivolgersi a serre specializzate- ama la semi ombra e il clima umido. 

sabato 11 maggio 2013

Creare barriere verdi coltivando il glicine, mini guida

Grappoli di fiori, come uva lilla, bianca rosa,  o blu, su una vegetazione rigogliosa capace di celare alla vista un giardino privato o una terrazza.
Il glicine è una leguminosa che si presta ad abbracciare ringhiere e renderle parte integrante del paesaggio, nascondendo il ferro tra i suoi rami. E' una pianta che d'inverno si spoglia per esplodere la primavera successiva in un tripudio di fiori.
La sua coltivazione è semplice e non richiede particolari abilità. L'unica operazione davvero necessaria per una buona riuscita è la potatura che deve essere eseguita almeno una volta l'anno tra luglio e agosto.


Ecco una mini guida:
  • Quando piantare il glicine?
Il periodo migliore è a  primavera - aprile/maggio-, ma può essere piantato anche in autunno. Meglio, invece, evitare i periodi troppo caldi o troppo freddi.
  • Terreno adatto?
E' una pianta che si adatta a tutti i tipi di terreno, anche pietrosi e magri. L'unica avversità è rappresentata dai terreni calcarei.
  • Esposizione?
In pieno sole o mezza ombra per una ricca fioritura. All'ombra i fiori diminuiscono.
  • Dimensione buca, concimi?
La buca dovrà essere di almeno 50 cm di diametro, sul fondo stenderemo una miscela di stallatico e concime a lento rilascio avendo l'accortezza di coprire con un velo di terra fresca che impedisca il contatto diretto terra/radici. Bisognerà poi sfilare la pianta dal vaso senza disgregarne la zolla, adagiandola nella buca e annaffiando abbondantemente fino a bagnare le radici. Ricopriremo con terra rincalzando e pressando alla base della pianta in modo da svuotare eventuali sacche d'aria. La pianta non necessita di particolari concimazioni,  se il terreno è molto povero, però,  optare per un concime a lento rilascio a base di fosforo.
  • Quando potare?
L'ideale sarebbe eseguire una doppia potatura, estiva - luglio/agosto- e invernale - gennaio-
Quella primaverile serve per contenere la lunghezza dei rami, che, fatta eccezione per quelli principali che faremo crescere a piacimento, andranno ridimensionati a un metro. La potatura di gennaio serve invece per avere una buona fioritura, in questo caso a preoccuparci saranno le gemme, dovremo spuntare i rametti affinché su ciascuno non ne rimangano più di 8.

Curiosità: in genere i fiori sbocciano su gemme maturate l'estate dell'anno prima. Il glicine americano invece fiorisce su gemme primaverili.


venerdì 10 maggio 2013

Rinvaso o rinnovo? Quando sceglierli e come eseguirli

A primavera, quando si tirano fuori i vasi dal garage, o comunque prima dell'estate,  è opportuno eseguire alcune operazioni di manutenzione  e di mantenimento. Oltre alla rimozione delle foglie morte e dei rami secchi è consigliato  procedere  al rinvaso della pianta o al rinnovo del terriccio.

Ma quale scegliere?
  • Rinvaso:  va eseguito quando si notano delle radici fuoriuscire dai fori di scolo dell'acqua alla base  (Immagine in basso, e a sinistra nel disegno): significa che l'apparato radicale ha occupato tutto lo spazio disponibile e necessita di un contenitore più ampio. 


In questo caso le strade sono due

  1. Rinvaso in contenitore più ampio: si estrae la pianta e, dopo aver sfarinando il blocco terra/radici ed eliminato le parti danneggiate,  si adagia nel nuovo vaso dove avremo steso una base di terriccio fresco.  Il contenitore va riempito fino a 2/3 cm dal bordo. In questo caso il nostro obiettivo sarà far crescere la pianta.
  2. Rinvaso nello stesso contenitore: si disgrega il blocco di terra/radici e si esegue una potatura sostanziosa su queste ultime in modo da limitarne la crescita. Anche in questo caso si sostituisce tutto il vecchio terriccio.  E' adatto a chi vuole mantenere la di pianta a una dimensione costante.
  3. Rinvaso fuori stagione: si estrae il pane di terra e radici e lo si depone nel nuovo contenitore, senza disgregarlo. E' un'operazione che può essere sempre effettuata non intaccando le radici, ma  non consente di cambiare completamente il terriccio esausto né di rinforzare la pianta con una spuntatina delle radici. 
  • Rinnovo: è un'operazione routinaria che si può eseguire ogni anno e consiste nel rimuovere lo strato superficiale di terriccio 3-4 cm da un vaso sostituendolo con della terra fresca, magari specifica per il tipo di pianta. Il terriccio tende, infatti,  ad impoverirsi col tempo e per avere piante rigogliose è bene rinnovarlo regolarmente. Il vantaggio di questa operazione è che non si intaccano le radici e non crea traumi alla pianta. Anche  in questo caso bisogna aver cura di non riempire il vaso fino al bordo, in modo da facilitare le annaffiature. 

mercoledì 8 maggio 2013

Ospiti in giardino, il formicaio

Ecco cosa si può trovare spostando un sasso vicino a un ciuffo d'erba in giardino: un formicaio fuori terra, con tante uova bianche e tante formiche indaffarate.



martedì 7 maggio 2013

Fiori da seminare a maggio

Maggio è per tradizione il mese delle rose, ma sono tanti i fiori (e i bulbi) che si possono seminare in giardino. 

Semina
in campo


  • Aquilegia
  • Campanella
  • Cavolo ornamentale
  • Cobea
  • Garofano cinese
  • Gipsofila
  • Mais ornamentale
  • Non ti scordar di me
  • Phlox
  • Zinnia
  • Zuchetta ornamnetale


Trapianto
bulbi


  • Agapantus
  • Amarillo
  • Begonia
  • Calla
  • Canna indica
  • Convallaria
  • Dalia
  • Fresia
  • Gladiolo
  • Iris
  • Lillium
  • Nerina
  • Peonia
  • Tuberosa


Semina
in vivaio


  • Campanula
  • Cineraria
  • Pomponette
  • Margherita silvestre
  • Regina di maggio










lunedì 6 maggio 2013

Legumi da scoprire, coltivare la Cicerchia, buona ma tossica


Il Lathyrus sativus - alias Cicerchia -  è un legume antico, coltivato in Asia e Africa e un tempo nelle aree del mediterraneo,  successivamente abbandonato, riscoperto e denigrato. 
E' in effetti un alimento contraddittorio che  presenta da un lato alcuni vantaggi: un alto contenuto proteico a fronte di un basso contenuto di grassi,  la capacità di  crescere  in condizioni critiche (aree siccitose, basse temperature e terreni poveri) e di conservarsi per lunghi periodi. Dall'altro lato contiene, però,  un aminoacido tossico, resistente alla cottura, che, se assunto in grandi quantità, può generare problematiche neurologiche fino alla paralisi degli arti inferiori. Una patologia che è stata osservata tra quelle popolazioni aduse al consumo di questo legume nei periodi di carestia quando in virtù della sua rusticità diventava uno dei pochi alimenti a disposizione. 
Oggi il consumo della cicerchia sta riprendendo quota, soprattutto in quelle regioni, come  l'Umbria, e le Marche che l'hanno eletta a prodotto tradizionale, avviandone  una coltivazione biologica.
In attesa di nuove colture che siano in grado di contenere la presenza di sostanze tossiche, meglio però  non abusarne, riservandone il consumo alla degustazione occasionale di piatti medioevali, come le zuppe. 

Coltivazione: si semina a primavera dopo una leggera lavorazione del terreno senza concimazione. Si miete agli inizi di agosto lasciandolo a  seccare sul campo. Dopo la raccolta va posto in essicatoio per altre tre settimane.

Un tempo il principio amaro contenuto, la Ilatirina, si neutralizzava con lunghe macerazioni in acqua, tuttavia  le ciderchie attualmente  in commercio sono frutto di selezioni che hanno ovviato a questo problema.

Aspetto: pianta rustica, con piccoli fiorellini,  simile a quella dei ceci. Legume: buccia coriacea talvolta maculata, dal grigio al panna, di  piccola pezzatura e spigolosa.

Foto, l'eleganza di un ciuffo di erba

Nel ripulire il giardino dalle "erbacce" può capitare di imbattersi in un ciuffo d'erba molto rigoglioso, dai  lunghi steli carnosi, verde scuro. Avete mai pensato di metterli in un vaso al posto dei fiori? Ecco il risultato!

L'eleganza degli steli, disposti in modo un po' casuale, è davvero unica e si adatta sia a un salotto classico, magari su un mobile importante, che ad una sala moderna,  in un vasetto di design.


sabato 4 maggio 2013

Prevenire e curare la bolla del pesco


La bolla del pesco (colpisce anche quelli nani)  è un fungo, Taphrina deformans, che si infiltra nelle parti legnose dell'albero per poi diffondersi alle foglie. Se non viene trattato può mettere a rischio la sopravvivenza della pianta.
In genere è meglio procedere con due  interventi preventivi  irrorando del verderame - o altri prodotti appositi- a fine autunno e a febbraio: "al bruno" vale a dire sul tronco e sui rami,  prima della fogliazione. 
Occhio alla pioggia:  il pesco non deve essere esposto all'acqua  per 24 ore dopo il trattamento.

Se invece ci accorgiamo dell'infestazione dopo la fogliazione,  dovremmo pensare all'utilizzo di un funghicida specifico in grado di contenere i danni in attesa dell'autunno. Il verderame, il cui componente soffoca i funghi,  non va dato sulle foglie  perché verrebbe assorbito dalla pianta e (a queste dosi) risulterebbe tossico. Può essere d'aiuto invece rimuovere le parti  infestate senza spogliare completamente la pianta.
Il fungo prolifica in luoghi umidi e  a basse temperature. Muore, invece,  a 30 gradi. Ecco perché è importante  pensare all'inverno nello scegliere la   posizione dove collocare il pesco.

venerdì 3 maggio 2013

Ortaggi, frutti e aromatiche da seminare (o trapiantare) a maggio

Ecco un breve promemoria, in ordine alfabetico,  degli ortaggi e dei frutti da seminare o trapiantare in questo periodo.

Semina in
campo 
Luna crescente
Luna calante 
Ortaggi Cardo CeceBarbabietola Bieta (costa/taglio) 

Cetriolo Fagiolo Carota Cavolo

PrezzemoloRucola Cicoria  Indivia

Stridolo Zucca Lattuga Misticanza

Zucchino Crescione Radicchio Rafano

Finocchio selvatico
Raperonzolo Ravanello



Porro Scorzabianca




Spinacio di primavera
FruttaAnguriaMelone

Possibile semina in vivaio       Luna crescete      Luna calante    
     Basilico    Cavolo, cavolfiore, Lattuga, Sedano 
Trapianti in campo     Frutta e ortaggi: Melanzana, Melone, Peperone, Pomodoro  ,    
    Sedano, Zucca, Zucchini  

    Aromatiche: Erba cipollina, Lavanda, Maggiorana, Menta,
    Origano, Rosmarino, Ruta, Salvia, Timo