mercoledì 12 settembre 2012

Chia, il cibo degli aztechi

Originaria del Messico e del Guatemala, questa Lamiacea, insieme al mais, costituiva  il principale nutrimento di Aztechi e Maya. I semi sono ricchi di Omega3, ferro, antiossidanti, vitamina C e fibre e il nome significa "forza".

In Europa fu importata dai conquistadores nel '500 e venne ribattezzata Salvia Hispanica. Cresce bene in terreni alcalini e argillosi, in posizioni ben soleggiate.

Somiglia un po' alla senape o al lino, con un vantaggio: la lunga conservazione. Può resistere inalterata in dispensa - lontano dalla luce e dall'umido - anche per due anni, mantenendo le proprietà nutritive.
La pianta è graziosa con foglie verde scuro e fiorellini viola che sbocciano tra luglio e agosto. L'altezza che può raggiungere è 1 mt. I semi si possono consumare tostati, come le noccioline,  oppure macinati, aggiungendoli alla farina per confezionare pane e biscotti. I germogli, invece, si possono miscelare in insalata. C'è da dire che  questo alimento è insapore pertanto l'unico apporto che può dare è nutritivo:  per aggiungere sostante preziose- omega3, vitamine, fibre-  ma anche per creare volume nel piatto diluendo la quantità - e quindi le calorie- dei cibi saporiti che accompagna.

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