Più gialli dei girasoli, coi loro 10 cm di altezza i denti di leone macchiano i campi dalla primavera all'autunno. Ricchi di vitamine e sali minerali sono un ottimo alimento da consumare fresco oppure cotto. Anzitutto le loro foglie lanceolate e dentellate, dal gusto amarognolo, sono adatte per la preparazione di insalate, miste o tematiche, arricchite con uova sode, olio ed un pizzico di sale. Le foglie sono ottime anche cotte, in frittate e minestroni. Oppure saltate in padella come contorno di carni rosse o, ancora, utilizzate come ingrediente insolito in sformati e risotti. Vanno raccolte a primavera quando sono più tenere.
sabato 31 marzo 2012
Foto, prime piantine di pomodori in vaso
Le prime piantine di pomodori sono nate: quelle più piccole sono di "ciliegini", quelle un poco più grandi - vasetto in alto a destra - sono di "costoluti". In una quindicina di giorni i semi sono germogliati. All'inizio sono stati esposti sul terrazzo solo nelle ore più calde, facendogli fare il giro dei balconi a rincorrere il sole. Poi sono rimasti fuori anche la notte, riparati vicino al muro. Adesso bisognerà aspettare che crescano ancora un po' per poter dividere le piante e travasarle ognuna in un proprio vasetto più grande.
-COLTIVARE POMODORI IN VASO, I TRUCCHI
- TRE ANTIPARASSITARI NATURALI
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Coltivare il mirtillo in vaso
Se esiste una pianta indicata per la coltivazione in vaso questa è senz'altro il mirtillo nella sua variante gigante - Vaccinium Corymboscum- perché esige condizioni di terreno particolari che ne rendono la coltivazione in pieno campo difficoltosa. Anzitutto è una pianta "acidofila" che ama le terre acide -ph 5- e sciolte. Necessita inoltre di essere annaffiata con acqua priva di calcare e purtroppo molte delle nostre fonti ne sono ricche, come dimostra la macchinetta del caffè che puntualmente si intasa... La soluzione migliore diventa quindi la coltivazione in vaso, usando torba e fertilizzante ad hoc (per piante acidofile) e raccogliendo dell'acqua piovana per le annaffiature.
La posizione: ideale la mezzombra perché il mirtillo gigante, a differenza di altri similari, necessita del sole per proliferare. Le potature vanno eseguite seguendo lo sviluppo della pianta, all'incirca dopo 2 o tre anni dal primo travaso vanno diradati i rametti.
Dovremo lasciare alcuni polloni - quei rami che partono dal fusto centrale alla base della pianta- per favorire la crescita di nuove piantine che col passare del tempo andranno a rinnovare la genitrice. La pacciamatura è fortemente consigliata e deve essere uno stato consistente, sia di corteccia che di segatura.
Dovremo lasciare alcuni polloni - quei rami che partono dal fusto centrale alla base della pianta- per favorire la crescita di nuove piantine che col passare del tempo andranno a rinnovare la genitrice. La pacciamatura è fortemente consigliata e deve essere uno stato consistente, sia di corteccia che di segatura.
giovedì 29 marzo 2012
Piantare la lavanda
Foglie argentate e fiorellini viola aromatici. La lavanda, essiccata, veniva utilizzata un tempo per confezionare sacchettini con cui profumare i casseti della biancheria. Oggi resta una pianta intrigante per qualsiasi giardino. In grado di creare cespugli capaci di delimitare lo spazio e bordare le aiuole.
LAVANDA ROSSA
LAVANDA ROSSA
mercoledì 28 marzo 2012
La cidercia, zidercia
Mimetizzato nel tappeto erboso dei prati, il crespigno con le sue foglie croccanti e il suo sapore caratteristico è una pianta selvatica particolarmente indicata per un'insalata inusuale e appetitosa: basta un goccio d'olio con - a gusto- una spruzzatina di limone. Ottimo da solo o insieme ad altre insalate o radicchi. Ricco di sali minerali va raccolto a primavera, prima della fioritura, quando ancora non si vedono nemmeno i boccioli, facendo attenzione a raccogliere i "caspetti" più giovani e teneri. Si può anche lessare o aggiungere come ingrediente originale di altre pietanze.
ALTRE SELVATICHE COMMESTIBILI
- Gli strigoli
- Dente di leone (Tarassaco)
-Menta selvatica
- La Melissa
- Il cappero
- Il timo
- Funghi prugnoli
- Acacia
- Gli strigoli
- Dente di leone (Tarassaco)
-Menta selvatica
- La Melissa
- Il cappero
- Il timo
- Funghi prugnoli
- Acacia
martedì 27 marzo 2012
lunedì 26 marzo 2012
Fiori di campo di marzo
Per Prima cosa un bel giardino necessita di essere curato. Per il resto è una questione di gusti. Si può scegliere di piantare fiori tradizionali ben selezionati e con "pedigree" oppure lasciare spazio anche alle specie autoctone. Una buona idea potrebbe essere quella di combiare le due cose, creando un giardino dove le specie scelte dal vivaista si integrino con quelle selvatiche alle quali decideremo di lasciare appositi spazi. Ecco allora che può essere utile una carrellata dei fiori tipici di Marzo: quelli che si possono osservare girando la campagna.
Piante selvatiche commestibili: gli strigoli
Deliziosi per realizzare il ripieno di tortelli o per insaporire frittate, gli stridoli sono facilmente reperibili nei campi o nelle sacarpatelle. Si trovano preferibilmente nei terreni rocciosi e vanno raccolti con un coltello, tagliandoli alla base per non distruggerne le radici grazie alle quali cresceranno nuovi cespugli.
ALTRE COMMESTIBILI
- Il crespigno
- Dente di leone (Tarassaco)
- Menta selvatica
- La melissa
- Il cappero
- Il timo - Funghi prugnoli
- L'acacia
ALTRE COMMESTIBILI
- Il crespigno
- Dente di leone (Tarassaco)
- Menta selvatica
- La melissa
- Il cappero
- Il timo - Funghi prugnoli
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venerdì 23 marzo 2012
Piantare un cliegio nano in vaso passo per passo
Anzitutto una panoramica degli strumenti che andremo ad utilizzare.
(1) Del terriccio fresco (quello universale va bene) miscelato con un poco di sabbia per renderlo più arioso. (2) La pianta da travasare (in questo acso un ciliegio nano), munita di cartellino che ci ricorderà sempre il tipo di albero (fondamentale se ne abbiamo collezionati molti).
(3) Un vaso capiente del diametro di circa 50cm: può essere vergine o già utilizzato a patto che non abbia ospitato altri alberelli nani. Questi ultimi, infatti, rilasciano tossine in grado di contrastare lo sviluppo della nuova pianta. (4) Un sacco di stallatico per concimare. (5) Un pezzetto di coccio da porre sul foro di sfiato del vaso. (5) Un paio di guanti. (6) Una paletta e (7)una brocca d'acqua per annaffiare.
mercoledì 21 marzo 2012
Foto ribes: primi germogli
Anche il ribes ha cominciato a mettere le nuove foglioline. E' una piantina che ho trapiantato in terra lo scorso anno e che avevo protetto durante l'inverno con della paglia. Ora, visto il clima siccitoso cercherò di stimolarne il risveglio con qualche annaffiatura. Anche perché la scorsa estate la mancanza di piogge aveva fatto ingiallite anzitempo le foglioline.
giovedì 15 marzo 2012
Coltivare un pesco nano in vaso
Dimensioni ridotte (fino a 2mt di altezza) e fruttificazione abbondante. Il pesco nano nelle sue numerosi varianti (dal Calipso al Didone) offre la possibilità di raccogliere frutti autoprodotti in piccolissimi spazi. Dopo l'innesto sono necessari due anni prima che inizi a fruttificare. Vanno eseguite puntuali potature perché i rami cominceranno presto ad infittirsi, rischiando di inficiare la produzione dei frutti. Ogni anno spunteranno, infatti, numerosi nuovi rametti i cosiddetti rami anticipati sui quali spunteranno le gemme delle foglie e dei frutti. Bisognerà quindi opearre delle potature (tagli di ritorno) sui rami produttivi (branchette) e sfoltire i rami nuovi.
In vaso sarà necessario effettuare puntuali annaffiature nei periodi più caldi.
La concimazione è molto importante e va effettuata preferibilmente a primavera. Si possono utilizzare concimi organici come il letame o lo stallatico (in vendita in qualsiasi negozio di piante) che andrà integrato con prodotti ricchi di minerali. Un'altra operazione importante è la prevenzione delle Bolla del Pesco, che va ripetuta ogni anno con due irrorazioni di verderame a fine autunno e in febbraio.
Foto pesco nano in fiore
Salvare i frutti del pesco nano dalle lumache
Foto, primi frutti
Foto pesco nano in fiore
Salvare i frutti del pesco nano dalle lumache
Foto, primi frutti
mercoledì 14 marzo 2012
Coltivare pomodori in vaso, i trucchi
L'idea più bizzarra è di metterli al posto dei gerani, piantine di ciliegini rosseggianti e mangerecci. Il vaso può essere la soluzione per chi non ha tereno o per chi voglia creare un terrazzo diverso e originale. Il trucco? non tanto la dimensione del contenitore che può anche essere ridotta - persino a terra l'apparato radicale dei pomodori resta modesto- ma una giusta esposizione (soleggiata) una adeguata concimazione, e - trattandosi di piante in vaso- la giusta innaffiatura: la frequenza dipende dalla zona e dall'esposizione quindi bisognerà osservare le piante, le loro esigenze e agire di coseguenza.
Dovremo scegliere anzitutto se prendere piantine piccole già nate dal negozio o comprare una bustina di semi da far nascere. Se acquistiamo i semi il periodo di impianto è marzo. Bisognerà esporre i vasetti al sole, magari seguendolo duarnte la gioranta sui vari davanzali di casa, oppure coprirli di notte.
Quando le piantine saranno cresciute andranno trapiantate in vasi più capienti.
Come per l' orto, anche in questo caso bisognerà preparare in anticipo - un mesetto prima- i vasi
mettendo uno strato di terra e un po' di concime, mescolando il tutto e lasciandolo riposare. Prima di mettere le piantine bisognerà comunque adagiare un atro strato di terriccio affinché le radici non siano a contatto diretto con la miscela di concime. Infine bisognerà annaffiare abbondantemente.
Man mano che la piantina cresce - a meno che si tratti di una avrietà "cascante" molto decorativa per i balconi- bisognerà guidarla con un sostegno.
Primo Passo: nate le piantine di pomodori in vaso
Tre antiparassitari naturali per i pomodori
Dovremo scegliere anzitutto se prendere piantine piccole già nate dal negozio o comprare una bustina di semi da far nascere. Se acquistiamo i semi il periodo di impianto è marzo. Bisognerà esporre i vasetti al sole, magari seguendolo duarnte la gioranta sui vari davanzali di casa, oppure coprirli di notte.
Quando le piantine saranno cresciute andranno trapiantate in vasi più capienti.
Come per l' orto, anche in questo caso bisognerà preparare in anticipo - un mesetto prima- i vasi
mettendo uno strato di terra e un po' di concime, mescolando il tutto e lasciandolo riposare. Prima di mettere le piantine bisognerà comunque adagiare un atro strato di terriccio affinché le radici non siano a contatto diretto con la miscela di concime. Infine bisognerà annaffiare abbondantemente.
Man mano che la piantina cresce - a meno che si tratti di una avrietà "cascante" molto decorativa per i balconi- bisognerà guidarla con un sostegno.
Primo Passo: nate le piantine di pomodori in vaso
Tre antiparassitari naturali per i pomodori
mercoledì 7 marzo 2012
Frutti nani: dimensioni vaso
Per coltivare alberi da frutto nani bisognerà scegliere un vaso non troppo piccolo, ma nemmeno troppo grande. Indicativamente la dimensione si aggira intorno ai 50 cm di diametro. Se la pianta è molto piccola si potrà anche procedere per gradi con un vaso più piccolo in proporzione, mettendo in conto successivi travasi. Per l'albicocco però sarà bene pensare ad un vaso più grande sui 60 cm perché necessita di maggior spazio per fruttificare. Naturalmente quando la pianta avrà raggiunto una certa dimensione o un certo numero di anni bisaognerà ingrandire ancora il vaso fino ad una ottantina di cm di diametro. Meno importante l'altezza in genere bastano un 40 cm.
lunedì 5 marzo 2012
Melo nano, pochi frutti: cause
Avete piantato un melo nano in vaso e non state ottenendo i risultati sperati? Le cause possono essere diverse.
1) Una sbagliata, scarsa o eccessiva, concimazione: il momento ideale per concimare gli alberi fa frutto in vaso è a primavera e durante l'estate: Meglio effettuare due diverse microconcimazioni. Importante anche il tipo di concime utilizzato che deve essere ricco di fosforo e potassio elementi necessari al frutto.
2) Una cattiva esposizione: non abbastanza soleggiata o troppo ventosa. Meglio evitare le tettoie, in genere troppo ombrose.
3) La mancanza di altre piante impollinatrici. Il melo, come il pero, e il ciliegio, non è autoimpollinante. Se nella zona non ci sono altri meli bisognerà acquistarne due piante.
1) Una sbagliata, scarsa o eccessiva, concimazione: il momento ideale per concimare gli alberi fa frutto in vaso è a primavera e durante l'estate: Meglio effettuare due diverse microconcimazioni. Importante anche il tipo di concime utilizzato che deve essere ricco di fosforo e potassio elementi necessari al frutto.
2) Una cattiva esposizione: non abbastanza soleggiata o troppo ventosa. Meglio evitare le tettoie, in genere troppo ombrose.
3) La mancanza di altre piante impollinatrici. Il melo, come il pero, e il ciliegio, non è autoimpollinante. Se nella zona non ci sono altri meli bisognerà acquistarne due piante.