domenica 30 ottobre 2016

Come coltivare il cactus di Natale per una fioritura da festa

Arriva dal Brasile dove vive come pianta spontanea, apprezzata per la sua abbondante fioritura che
coincide con le feste natalizie, è stata importata in Europa con grande successo diventando a pieno titolo una pianta delle feste, tanto da essere ribattezzata il cactus di Natale. Il nome ricorda la sua appartenenza alla famiglia delle Cactaceae, il suo nome scientifico è Shlumbegera. E' una pianta che ama i luoghi luminosi, ma non la luce diretta del sole.

In inverno, va trattata come una normale pianta esotica d'appartamento, d'estate può essere messa in giardino o sul terrazzo in una angolo un po' ombreggiato. Una volta riparata in casa è importante tenerla a debita distanza  dalle correnti d'aria e dal riscaldamento. Per avere un'abbondante fioritura la temperatura dovrà essere sui 20 gradi, la pianta sopravvive anche a temperature più basse ma fiorisce abbondantemente solo nelle condizioni ottimali.

Il terreno deve essere annaffiato poco alla volta senza ristagni, mantenendo comunque una buona umidità. Se proprio vogliamo renderlo a suo agio sarà bene munirsi di spruzzino, la chioma apprezzerà. 

Se faremo un buon lavoro, questa piantina, all'apparenza delicata,  potrà fiorire di anno in anno accompagnandoci nei nostri Natali per quasi un trentennio. 

Si                                                         No
Piccole annaffiature                            Ristagno di acqua
posizione luminosa                             in pieno sole
in posizione  riparata                          vicino  a correnti d'aria o fonti di calore
concime durante la fioritura                alla portata di bambini e animali, può essere tossica




sabato 29 ottobre 2016

Luoghi incantati, foreste galleggianti

C'è una città dove gli alberi galleggiano in mezzo al mare trasformando la superficie dell'acqua in un bosco animato. Succede nel porto più grande d'Europa,  quello di Rotterdam, e gli alberi protagonisti dell'esperimento sono Olmi Olandesi, appositamente selezionati per questa installazione che va be oltre i giardini pensili di babilonia, colonizzando col verde anche le acque del mare. L'idea in sé è semplice: creare delle oasi di terra galleggianti, realizzate con boe dismesse del Mare del Nord, e sistemarvi degli alberi in grado di resistere al continuo incalzare delle onde.
Il risultato è surreale, quasi una rivisitazione degli ancestrali concetti di terra e mare. Non a caso dietro il progetto vi è la mano di un artista, il colombiano Jorge Bakker per conto della Bobbing Forrest. Hanno collaborato la società Mothership, la Rotterdam University e la Delft University of Technology. 


Ma Rotterdam non è l'unica città ad avere una foresta galleggiante. A Sydney, nell baia di Homebush si trova un relitto trasformato in una foresta di mangrovie. Al contrario della foresta galleggiante, in questo caso non vi è la mano dell'uomo dietro il progetto. E' stata la natura a riappropriarsene. Dopo aver servito durante la seconda guerra mondiale come cargo per il trasporto del carbone per il Commonwealth era stata abbandonata al suo destino negli anni '70, diventando una nave fantasma. 

venerdì 28 ottobre 2016

Frutti antichi, Coltivare la mela renetta rugginosa

Tra le varietà di mele antiche che si possono coltivare, la Mela Renetta Rugginosa, in foto, può rivelarsi un'ottima scelta. Il sofisticato colore tabacco della buccia, la rende un frutto particolarmente elegante che ci permetterà di comporre un cestino di frutta molto raffinato. Ma la particolarità di questo frutto non si ferma all'apparenza, la polpa ha un sapore particolare che ricorda un po' anche le noti dolci della pera. La polpa invece è compatta e succosa. Si tratta di un frutto antico quindi estremamente rustico e di facile coltivazione. Si raccoglie ad ottobre e si conserva per lungo tempo.
Da non confondere con un'altra varietà antica tipica della toscana ovvero la Mela Rugginosa della Valdichiana la cui buccia gialla è screziata.